Condizione della donna in Tunisia

La professoressa Najla Bouden Ramadan, primo ministro della Tunisia (2021-2023), prima donna a ricoprire la carica di primo ministro in Tunisia e in tutto il mondo arabo.

Dalla rivoluzione dei Gelsomini, terminata il 14 gennaio 2011, ed immediatamente seguita dalla primavera araba con proteste in tutto il Medio Oriente e in Nordafrica, varie fonti occidentali hanno pubblicato articoli e notizie discutendo il ruolo senza precedenti che le donne tunisine avevano avuto durante le manifestazioni.

Molti hanno anche evidenziato il fattore di rilievo avuto da alcune libertà secolari istituite già nel 1956 dall'allora Presidente Habib Bourguiba, come la facilità di accesso all'istruzione femminile superiore, il diritto di richiedere il divorzio e alcune pari opportunità per quanto concerne l'ambito lavorativo.

Mentre il ruolo di genere, la condizione femminile e i diritti delle donne in Tunisia hanno goduto della concessione di alcune libertà che spesso continuavano a essere del tutto negate nei Paesi vicini, le norme sociali più radicate nella tradizione hanno cominciato a modificarsi e a essere rimosse solamente proprio a partire dal 2011.

Infatti, fino al 2011, seppure certi aspetti della società fossero già relativamente liberali, il regime ancora una volta si era classificato e autoidentificato come Stato islamico.

Per tal motivo le donne tunisine continuavano, e tuttora continuano, a vivere all'interno di un sistema sociale oscillante il quale a volte non manca d'incoraggiare la più stretta e rigorosa osservanza della Shari'a.

Le leggi sull'eredità sono basate direttamente sul "diritto musulmano di successione", con la religione che non menziona mai il Codice dello statuto della persona; le legislazioni accordano comunque alle donne la metà della quota di proprietà concessa all'uomo[1].

In ogni caso sin dagli anni '50, dopo l'indipendenza dalla Francia, le donne tunisine hanno ottenuto tantissimi diritti che i restanti Paesi del Nordafrica ottennero solo dopo diversi anni (ma anche ben prima rispetto a diversi paesi europei come la Francia, l'Italia, la Spagna, il Regno Unito, Irlanda e Portogallo; e in contemporanea con la Norvegia e diversi paesi scandinavi).

Souad Abderrahim, prima donna sindaco di Tunisi
  1. ^ Will Tunisian Women Finally Inherit What They Deserve?, su foreignpolicy.com, Foreign Policy. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato il 10 gennaio 2015).

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